La Fondazione Don Gnocchi, tra le più importanti realtà italiane del Terzo Settore, è oggi punto di riferimento riconosciuto nel Paese in ambito sanitario-riabilitativo e socioassistenziale.
Istituita nel secondo dopoguerra dal sacerdote milanese Don Carlo Gnocchi – oggi beato – per accogliere e assistere mutilatini e poliomielitici, ha progressivamente ampliato il proprio raggio d’azione, continuando a rispondere – spesso con soluzioni innovative e sperimentali – ai bisogni emergenti delle persone più fragili: bambini e ragazzi con ogni forma di disabilità, persone di ogni età che necessitano di riabilitazione in ambito neuromotorio o cardiorespiratorio, anziani non autosufficienti, persone con gravi cerebrolesioni o in stato vegetativo prolungato e malati terminali. Coniugando da sempre capacità organizzative e spirito manageriale con i valori di solidarietà e prossimità, oggi la Fondazione opera in 28 Centri e una trentina di ambulatori territoriali in 9 regioni, con quasi 6 mila operatori e 3700 posti letto.
L’ampliamento delle attività, la necessità di rispondere a bisogni nuovi ed emergenti e l’articolazione sul territorio hanno reso necessario, negli ultimi anni, un forte ripensamento organizzativo a garanzia della sostenibilità della missione. Tra le soluzioni adottate, spicca l’accentramento delle funzioni “non produttive” (amministrazione, acquisti, sistemi informativi) nella sede centrale di Milano, con un conseguente incremento della mobilità interna tra i diversi Centri e ambulatori in tutta Italia.
Per agevolare il confronto continuo tra la sede centrale e i responsabili dei presìdi territoriali, a supporto di processi decisionali condivisi ed efficaci, con attenzione alle possibili economie ed evitando i costi interni di trasferta, il top management della Fondazione, ha favorito l’adozione di nuovi sistemi di videoconferenza per implementare e sviluppare nuove modalità di lavoro a distanza.
Alessandro Scaccabarozzi
area IT di Fondazione Don Gnocchi
In seguito alle analisi delle necessità del cliente e alla considerazione dei limiti dovuti all’inaffidabilità della rete pubblica sul territorio italiano, Ayno ha puntato sulla qualità e la sicurezza dei sistemi Polycom.
Dapprima il progetto è stato avviato, in via sperimentale, solo tra le sedi di Milano, Roma.
Il successo del test iniziale ha fatto sì che dalle sedi decentrate provenisse a gran voce la richiesta di adeguamento alla nuova modalità di lavoro. Da qui l’estensione del progetto tecnologico prima alle sedi di Firenze, Falconara Marittima (AN), Acerenza (PZ), e successivamente alle altre strutture di Torino, La Spezia, Marina di Massa (MS), Sant’Angelo dei Lombardi (AV) e Rovato (BS).
Ing. Alessandro Scaccabarozzi
Area IT di Fondazione Don Carlo Gnocchi